Nell’estate 2017, sono ricominciate le attività di ricerca relative al sito di Tannetum, i risultati della presente campagna sono stati particolarmente proficui, avendo gettato le basi per la ricostruzione di varie fasi di vita di questo territorio nel tempo. Difatti durante le ricerche dello scorso anno si era individuata una ampia (1.7 ettari) area di dispersione di materiali della media e tarda età del ferro (IV/III sec. a.C), di cultura celtica.
Le ricognizioni del 2017, condotte anche in collaborazione col Gruppo Storico-Archeologico val d’Enza, hanno confermato tale cronologia tramite il ritrovamento di ulteriori elementi di ceramica decorata ed anche di una fibula bronzea. Si è quindi proceduto ad un sondaggio archeologico che ha evidenziato come, ad una anomalia da fotografia aerea individuata nello stesso campo, faccia effettivamente riscontro una presenza strutturale, purtroppo conservata a livello solo di fondazioni: si tratta di una struttura quadrata in mattoni crudi di 3.10 m di lato, si affida comunque alla prosecuzione delle indagini una proposta interpretativa di tali anomalie.
Si è anche ampliata la ricerca in località Bertana, dove, lo scorso anno, si erano individuate alcune US della prima età imperiale in parziale sovrapposizione con alcune anomalie da fotografia aerea. Il sito si è confermato particolarmente interessante, restituendo una ulteriore US similare a quelle dello scorso anno e rivelando la presenza di due sepolture tardoantiche. Una indagine geomagnetica condotta da P. Blockley, Ra. Ga Ricerca Archeologica geofisica applicata, ha peraltro portato al riconoscimento di altre strutture sepolte da indagare nelle prossime campagne. Nei pressi si è anche individuata, in un piccolo sondaggio, una sistemazione di ciottoli che potrebbe far pensare alla presenza di una strada romana o di una sorta di piazzale.
Infine si è condotto un sondaggio in località “Castellazzo”, dove già alcuni scavi degli anni ’50 avevano portato al rinvenimento di strutture di cui non si era riusciti a fornire una precisa datazione né una interpretazione. Qui si è riscontrata la presenza di una torre di circa 8 × 13 m che faceva parte di un grande fortilizio. Si è anche individuato uno degli accessi alla rocca, caratterizzato, in maniera peculiare, da una triplice tipologia di pavimentazione dell’ingresso: una porzione di esso era in semplice terra battuta, una ciottolata, una inghiaiata.
Un sondaggio profondo condotto immediatamente all’esterno della struttura ha permesso di individuare un palo a sezione quadrata profondamente infisso nel terreno, posto poco al di sotto del livello delle fondazioni della torre. Una probabile interpretazione del rinvenimento è che esso facesse parte di una palificata preliminare, atta a consolidare il terreno preliminarmente alla costruzione del fortilizio;
un campione del legno è stato inviato al laboratorio della Georgia University per datazione radiocarbonica – analisi finanziate dal Gruppo Storico-Archeologico val d’Enza – ed il legno è stato datato all’857 d.C. (+-25 anni): il primo dato cronologico sicuro relativo a questa struttura, dopo secoli di dibattiti.
Paolo Storchi- Sapienza Università di Roma
Veduta aerea del “Castellazzo”
Una torre del “Castellazzo”
Gli archeologi al lavoro
Il prof. Paolo Storchi al lavoro
Alcune immagini della serata al Parco di Via F.lli Rosselli A Taneto
www.gazzettadiparma.it
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www.sassuolo2000.it
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per la nuova campagna di scavi di Sant’Ilario D’Enza e di Taneto
24/7/2017
Link utili:
Il gazzettino Santilariese
Tannetum, capitolo secondo
Giugno 2017
www.reggionline.com
Gattatico, nuovi scavi archeologici alla ricerca della antica Tannetum
23/7/2017
Il gazzettino Santilariese
Seconda campagna di scavi alla ricerca di Tannetum
Luglio/Agosto 2017
www.reggioreport.it
Scavi archeologici a Taneto,
seconda campagna internazionale: si cerca la città romana
23/8/2017
www.lavocedireggioemilia.it
Taneto – Due università scavano al Castellazzo
23/8/2017
La voce di Reggio
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