Sant’Ilario d’Enza (RE)
Centro Culturale Mavarta, via Piave 2
per info:
Mariuccia Cappelli, tel. 0522 672272 | archeovaldenza@yahoo.it
La sede di riferimento del Gruppo Storico Archeologico della Val d’Enza è a Sant’Ilario nel Centro Culturale Mavarta.
Mavarta è il nome di una giovane donna di origine barbarica vissuta tra il V e VI secolo d.C., la cui lapide sepolcrale, trovata nel 1880 da Gaetano Chierici nei pressi della chiesa parrocchiale di Sant’Eulalia, è il più antico reperto cristiano della provincia di Reggio Emilia e nel contempo il primo documento medioevale santilariese. La lapide, che è conservata presso i Musei Civici di Reggio Emilia, testimonia che la civiltà romana e quella dei popoli germanici convivevano sul nostro territorio e il cristianesimo era pratica diffusa.
Il trasferimento della nostra associazione nella nuova sede, è avvenuto nel 2000 dopo la ristrutturazione dell’edificio, che ospita anche altre associazioni. La disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale a concederci i locali, testimonia la fiducia e il riconoscimento dell’attività svolta nel corso degli ultimi cinquant’anni. Il Gruppo archeologico, in precedenza, era ospitato negli scantinati del Municipio e poi in un’aula della scuola elementare Calvino di Calerno.
Nella nuova sede è stato possibile allestire il percorso didattico, fondamentale per l’attività rivolta alle scuole che svolgiamo da sempre e il magazzino, che ha ordinato il materiale accumulato nel corso degli anni, proveniente dalla ricerca di superficie. Anche i libri hanno trovato un’adeguata sistemazione e la biblioteca è utilizzata non solo dai volontari, ma anche da insegnanti e da coloro che pur non essendo soci, sanno di poter trovare notizi e su particolari argomenti.
Laboratorio Mavarta.
Da sinistra, Mariuccia Cappelli, Cesare Pellicelli, Renzo Tagliavini, Silvio Chierici.
Laboratorio Mavarta, i volontari durante una riunione.
Laboratorio Mavarta.
Da sinistra, Mariuccia Cappelli, Cesare Pellicelli, Renzo Tagliavini, Silvio Chierici
2002, laboratorio Mavarta
Sabrina Basoni con una classe della scuola elementare Munari durante un laboratorio
Filmato realizzato nel 2016 per la V edizione di “Io amo i beni culturali” dagli allievi della II e III media dell’Istituto Leonardo da Vinci di S.Ilario d’Enza
“Tannetum” operra scultorea realizzata da Graziano Pompili
nel parco del Centro Mavarta
www.bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it
IBC – istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia Romagna
PARCO ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO
LITUUS – BOSCO TERRACQUA
Domenica 9 Ottobre 2011
PARCO ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO
LITUUS – BOSCO TERRACQUA
Questo sito, scoperto nel 2004 su segnalazione del Gruppo Storico
Archeologico della Val d’Enza, fa parte di un più ampio villaggio il cui
impianto si può datare a partire dal VI secolo a. C.
Sant’Ilario d’Enza, frammento di lituo di epoca etrusca
(Musei Civici di Reggi Emilia)
I RITROVAMENTI PIU’ IMPORTANTI:
NECROPOLI ETRUSCA DEL BETTOLINO, LOCALITA’ A SUD DI SANT’ILARIO (1985)
La piccola necropoli di almeno 12 tombe (qualcun’altra è stata probabilmente asportata dalle trincee del cantiere edile sul posto), estesa su un’area di poco più di 100 mq, era composta da sette tombe ad incinerazione costituite da doli di varia forma e da cinque inumazioni, una sola delle quali intatte. Le inumazioni, tutte orientate est-ovest con capo ad ovest, sembrano prive di corredo. Le incinerazioni invece hanno tutte un corredo più o meno ricco. Di seguito alcuni reperti recuperati dallo scavo diretto in una fase iniziale dal Gruppo e dall’archeologo James Tirabassi e in seguito direttamente dalla Soprintendenza.
Filmato realizzato nel 2016 per la V edizione di “Io amo i beni culturali” dagli allievi della II e III media dell’Istituto Leonardo da Vinci di S.Ilario d’Enza
1985, Bettolino, dolio
1985, recupero di dolio
Musei Civici di Reggio Emilia, dolio della necropoli del Bettolino
1985, Bettolino, pendaglio con nettaunghie
La necropoli del Bettolino
di James Tirabassi
DAL POZZO RITROVATO LUNGO IL TORRENTE ENZA, CASE BURRASCHE, GATTATICO (1979)
Durante una ricognizione, l’archeologo James Tirabassi individua un pozzo che risulterà profondo quasi 10 metri. L’incarico dell’esplorazione viene conferita dai Musei Civici di Reggio Emilia allo stesso Tirabassi, che si avvale dell’aiuto del Gruppo archeologico.
1979, S.Ilario d’Enza, case Burrasca
James Tirabassi mentre si cala nel pozzo.
Da destra, Azio Giovannelli, la moglie di Azio, Francesco Dell’Eva e Claudio Catellani.
Il materiale recuperato è stato studiato dal dottor Luigi Malnati e ha permesso di datare il pozzo al VI-V secolo a.C.
1974, Sant’Ilario d’Enza, situla in bronzo
Sant’Ilario d’Enza, oinochoe
Sant’Ilario d’Enza, ciotola graffita
REPERTI PROVENIENTI DA SANT’ILARIO
Sant’Ilario d’Enza, Aureo dell’imperatore Augusto, I secolo d.C.
(Musei Civici di Reggio Emilia)
1978, Sant’Ilario d’Enza, scavo di via Allende
Iniziative 2022
Giovedì 9 Giugno
Centro Culturale Mavarta – Sant’Ilario d’Enza
Davide Delpiano
Archeologo, Università di Ferrara
Neanderthal e Sapiens in Italia: nuove ricerche sul paleolitico
Alcune immagini della serata…
Giovedì 26 Maggio
Centro Culturale Mavarta – Sant’Ilario d’Enza
Italo Garavaldi, Massimo Manzotti
Un’esperienza di archeologia sperimentale: la groma, la ballista e le armi dei romani
Alcune immagini della serata…
Giovedì 14 Luglio
Parco San Rocco – Sant’Ilario d’Enza
Manuel Romani, Italo Garavaldi, Massimo Manzotti
Giocare con l’archeologia: la groma, la ballista e le armi dei romani
Alcune immagini della serata…
Iniziative 2021
Insieme al Gruppo Storico Archeologico della Val d’Enza hanno partecipato
l’Azienda Agricola Nobili Società Agricola, Andrea Nobili, Maristella Ragazzi, il Calerno Calcio, l’Autocarrozzeria BRB
e Riquadri Corniceria e Galleria
Alcune foto della presentazione della mostra…
Iniziative 2019
Il Gruppo Storico Archeologico della Val d’Enza in Fiera d’Ottobre a S.Ilario d’Enza
Renzo, Mariuccia e Edo al banchetto del Gruppo Storico Archeologico
Sergio e il Torchio da stampa
Le bellissime stampe fatte con il Torchio su carta fatta a mano,
da sinistra il Logo del Gruppo Storico Archeologico, la moneta trovata nel 2017 nei pressi del Castellazzo, la pedina trovata nel 2018 sempre nei pressi del Castellazzo, il disegno di come si doveva essere probabilmente il Castellazzo e la pedina trovata nell’ultimo scavo del 2019 sempre nei pressi del Castellazzo.
Le stampe si possono ancora acquistare presso la Sede del Gruppo Storico Archeologico, per questo si prega di contattare Mariuccia!
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